Il sindaco non risponde per le spese di conciliazione con il dipendente
Non è responsabile di danno erariale il sindaco del Comune che deve sostenere le spese per la sottoscrizione dell'atto di conciliazione davanti al giudice del lavoro con il dipendente sospeso e a cui erano state cambiate le mansioni. Manca, infatti, la prova del nesso di casualità tra la condotta tenuta dall'ente locale e l'esborso di denaro derivante. A stabilirlo è stata la Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Lombardia, con la sentenza 221 depositata il 18 settembre 2013.
Il caso
A seguito di una denuncia penale nei confronti di un dirigente del settore polizia locale del Comune, il sindaco lo ha sospeso dal servizio per 30 giorni. Successivamente è stato sospeso il procedimento disciplinare nei confronti del dipendente in attesa degli sviluppi e della definizione del procedimento penale. Allo stesso tempo è statadisposta la sua riammissione in servizio ma con un diverso incarico rispetto a quello precedentemente
di Antonio Iorio e Stefano Sereni - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/8MydH